al via la raccolta firme e la rete ad azionariato diffuso
Venerdì 8 febbraio parte la campagna di raccolta firme promossa dal Comitato Popolare di Difesa dei Beni Pubblici e Comuni “Stefano Rodotà”, con una serie di iniziative in tutta Italia (per il calendario aggiornato degli eventi: https://www.benicomunisovrani.it/render.php page=EVENTI)
sulla proposta di legge di iniziativa popolare sul testo originario elaborato dieci anni fa dalla Commissione Rodotà.
Il Comitato Popolare di Difesa dei Beni Pubblici e Comuni “Stefano Rodotà”, che vede tra i fondatori insigni giuristi già membri della Commissione Rodotà come Ugo Mattei, Alberto Lucarelli, Daniela Di Sabato, Luca Nivarra e Mauro Renna, punta a raccogliere un milione di
firme grazie a una larga coalizione di forze sociali legate fra loro dall’obiettivo di prendersi cura dell’interesse delle generazioni future, rendendo la legislazione civile più coerente con i dettami dell’ecologia e della Costituzione.
«Occorre creare un filo rosso tra tante esperienze territoriali e i grandi temi come la scuola, il lavoro, la sanità e i servizi pubblici, l’ambiente, tutte animate e mosse dalla consapevolezza che i diritti fondamentali vengono prima del mercato; che il saccheggio, la vendita dei beni
pubblici, dei beni comuni, dei beni collettivi rappresenta il tradimento della nostra Costituzione; che vendere, privatizzare i beni pubblici, i beni comuni, i beni sociali significa decretare la fine della democrazia sociale,» dichiara il Prof. Ugo Mattei, presidente del Comitato Rodotà. «Con tante persone ed organizzazioni – continua Mattei – vogliamo ripartire dalle conclusioni della Commissione Rodotà con l’obiettivo ambizioso di raccogliere un milione di firme: è un testo perfettibile ma fondamentale per ripartire dai territori, con un progetto di crescita e condivisione collettiva che unisca lotte e comunità. Invitiamo tutti i firmatari, durante e dopo i sei mesi della raccolta firme, a scrivere insieme il testo di una
legge delegata e il documento contenente principi irrinunciabili per la futura discussione parlamentare (da consegnare insieme alle firme) affinché il disegno di legge Rodotà possa diventare finalmente legge, la migliore possibile. Per strutturare e rendere permanente tale
filo rosso, i firmatari della legge di iniziativa popolare potranno sottoscrivere con un euro una quota della prima società cooperativa di azionariato popolare intergenerazionale dedicata alla difesa dei diritti delle generazioni future.»
Con questo obiettivo di grande respiro è stata costituita a Roma la “Società Cooperativa di Mutuo Soccorso ad Azionariato Popolare Intergenerazionale Stefano Rodotà”, con primo socio il Comitato Rodotà ed i suoi aderenti: un soggetto giuridicamente innovativo, una rete
stabile ad azionariato diffuso, a difesa dei beni pubblici e comuni.