Patto d’impegno comune
Data e luogo
Il contesto e la proposta
IL Forum beni comuni e economia solidale opera in Friuli Venezia Giulia dal 2012 come laboratorio attivo e partecipato per la difesa e la gestione dei beni comuni e del territorio, affrontando le tematiche e le problematiche sociali specifiche di questa regione, favorendo l’informazione e il confronto e elaborando proposte di intervento e iniziative diverse, come quella del presente documento.
Fra queste iniziative rientra il progetto il “Patto per la farina” promosso da un insieme di cittadini consuma-attori, trasformatori (mugnaio e panificatore) e produttori (agricoltori).
La proposta è nata da un confronto tra produttori, trasformatori e consumatori che si sono ritrovati per definire il prezzo giusto per la farina che vada a remunerare il lavoro di chi coltiva e di chi trasforma, ma che sia anche rispettoso delle possibilità dei consumatori.
Alla base c’è il desiderio di offrire un prodotto buono per tutti.
Vogliamo che sia un progetto di solidarietà sociale, per chi produce e per chi acquista e consuma, un progetto di valorizzazione delle risorse, gestito in modo partecipato e a salvaguardia della dignità del lavoro e della vita sociale della comunità.
Il patto di solidarietà
Il Forum ha ideato e elaborato il progetto del “Patto della farina” che è stato proposto ai distretti di Economia Solidale di Gorizia e di Udine.
Gli agricoltori coinvolti produrranno il grano, il mugnaio lo trasformerà in farina, i panificatori realizzeranno e distribuiranno il pane ai cittadini, i cittadini potranno acquistare la farina.
Questo documento riporta sinteticamente l’obiettivo e le motivazioni del progetto, perché siano conosciute e condivise da chi vi partecipa. Allo stesso tempo, si chiede a chi intende parteciparvi, di siglare questo documento, semplicemente quale momento di assunzione comune della volontà di portare a compimento il progetto, consci del suo valore e delle sue finalità sociali.
Protocollo d’intesa
I soggetti che partecipano al progetto “Patto della farina” sono gli agricoltori, il mugnaio, i panificatori, i singoli cittadini, i cittadini rappresentati da associazioni e gruppi di acquisto, i negozianti locali, le botteghe del commercio equo e solidale e le botteghe di quartiere, appartenenti principalmente ai distretti di Gorizia e Udine e di quanti aderiscono al patto. L’elenco completo dei partecipanti viene riportato in uno specifico allegato al presente documento, per permetterne il continuo aggiornamento di chi via via aderirà.
Perciò, i firmatari del presente documento, riportati con i loro dati identificativi nell’allegato suddetto, si impegnano a partecipare al progetto del “Patto della farina” condividendone gli obiettivi e le modalità e riconoscendo tutti i termini del presente accordo o “patto di solidarietà”.
Impegni delle parti
Le parti firmatarie e di cui all’allegato, liberamente decidono di accordarsi fiducia e concordano quanto segue:
- di sperimentare e costituire assieme una filiera autogestita e condivisa della farina, denominata “Patto della farina”, che sia certa e garantita sia sul piano produttivo (quantità e qualità del prodotto) che su quello economico e commerciale;
- di riconoscere la necessità di un giusto, equo e parimenti distribuito guadagno per i soggetti operanti nella filiera della farina e al contempo di un prezzo equo per il cittadino, come di seguito specificato, considerato la farina un bene di prima necessità;
- di accettare il sistema partecipativo dei cittadini al progetto, che lo sostengono con forme di finanziamento diretto, a coprire le spese iniziali di produzione, ricevendone in seguito, in cambio, pane e farine (per esempio con un contributo anticipato del 10% dell’ammontare del prodotto acquistato);
- di condividere le proprie idee, conoscenze ed eventuali osservazioni, per la riuscita del progetto e per il miglioramento della qualità della farina e del pane;
- di garantire la trasparenza completa, nella produzione della farina, sia riguardo agli aspetti tecnici e di tracciabilità che a quelli economici relativi a costi e guadagni;
- di promuovere e implementare la filiera della farina nel territorio dei distretti di Udine e Gorizia nonché la difesa del territorio medesimo anche attraverso la destinazione di una percentuale minima del prezzo della farina ad azioni coerenti con questi intenti.
In particolare poi, le parti si impegnano
Gli agricoltori
- a mettere a disposizione annualmente una quota di terreno agricolo di loro proprietà e/o uso situato prevalentemente nel territorio dei distretti di economia solidale dell’Alto Isontino e di Udine per la coltivazione di grano;
- a coltivare il grano con tecniche di produzione secondo il metodo dell’agricoltura biologica, anche se non certificata;
- a concordare con gli altri soggetti della filiera e con i consumatori che aderiscono al progetto le varietà di grano da seminare;
- a rendicontare periodicamente sulle tecniche agronomiche adottate e praticate e su eventuali trattamenti effettuati a terreno e colture;
- a supportare e partecipare alla costruzione condivisa e trasparente del prezzo fornendo il dettaglio e le motivazioni delle diverse voci di costo sostenute per la coltivazione, raccolta e trasporto del grano,
- a consentire agli altri soggetti della filiera e ai consumatori affiliati al progetto di visitare le coltivazioni, previo accordo condiviso su tempi e modalità della visita.
Il mugnaio
- a garantire il corretto stoccaggio del grano proveniente dai produttori che aderiscono al progetto “Patto della farina”, senza miscelare in alcun modo il medesimo grano con altre granelle provenienti da altri produttori o altre fonti esterne alla filiera della farina;
- a effettuare il servizio di macinazione garantendo la tracciabilità e la non miscelazione della farina ottenuta dal grano proveniente dai produttori che aderiscono al progetto “Patto della Farina” con altre farine;
- a dichiarare le tecniche e le modalità di stoccaggio, macinazione e trasporto del grano e delle farine, rendendosi disponibili a valutare eventuali suggerimenti migliorativi in termini di qualità e impatto ambientale del processo produttivo;
- a sostenere la costruzione condivisa e trasparente del prezzo fornendo il dettaglio e le motivazioni delle diverse voci di costo sostenute per il servizio di stoccaggio, macinazione del grano e trasporto per la riconsegna della farina;
- a consentire agli altri soggetti della filiera e ai consumatori affiliati al progetto di visitare il mulino, previo accordo condiviso su tempi e modalità della visita.
I panificatori
- a garantire la realizzazione e la vendita del pane, esclusivamente con le farine provenienti dal mulino aderente al progetto, utilizzando impasti genuini e “naturali”, utilizzando cioè esclusivamente farina, acqua, sale, lievito naturale o in pasta madre, olio;
- a produrre il pane secondo forme e pezzature scelte congiuntamente e identificabili come “Pane del patto”, nel rispetto della tecnica, dell’arte e dell’esperienza di ciascun panettiere;
- ad acquistare direttamente dal mulino aderente al patto, come concordato, la farina, secondo ritmi e quantitativi stabiliti e secondo la disponibilità di grano e farine per ogni anno corrente, al prezzo concordato, corrispondente ai criteri di giusto e equo compenso, precedentemente citati;
- a dichiarare le tecniche di panificazione, rendendosi disponibili a valutare e sperimentare modalità migliorative in termini di qualità del prodotto e dell’impatto ambientale del processo produttivo;
- a sostenere la costruzione condivisa e trasparente del prezzo fornendo il dettaglio e le motivazioni delle diverse voci di costo sostenute per la panificazione;
- a consentire agli altri soggetti della filiera e ai consumatori affiliati al progetto di visitare il forno previo accordo condiviso su tempi e modalità della visita e fatte salve le norme per la sicurezza e l’igiene.
I consumatori
- a sostenere il progetto “Patto della Farina” nei suoi obiettivi e finalità;
- a divulgarlo ad altre comunità, gruppi di acquisto, associazioni, realtà sociali o persone;
- a portare un proprio contributo in termini di idee e proposte per lo sviluppo futuro del progetto;
- a promuovere e supportare la distribuzione del pane e delle farine.
Le parti firmatarie di questo documento hanno così concordato:
- il grano sarà venduto al mulino ad un prezzo max di 60 €/q.le;
- le farine saranno vendute dal mulino agli aderenti al patto al prezzo di 1,50 €/kg in confezioni da 1 kg ed al prezzo di 1,40 €/kg in confezioni da 5 kg o più. Ai non aderenti al patto la farina verrà venduta al prezzo di 1,70 €/kg;
- ai negozianti le farine verranno vendute al prezzo di 1,50 €/kg;
- i negozianti aderenti al patto potranno rivendere le farine con un rincaro massimo del 30%;
- il pane verrà venduto dal panificatore agli aderenti al prezzo massimo di 4,00 €/kg, ai non aderenti al prezzo massimo di 5,00 €/kg.
Questi valori sono validi per il primo anno del progetto e date le produzioni di grano avute e le modalità con cui è stato possibile organizzare tutta la filiera.
Il prossimo anno, dopo il raccolto di grano del 2016, queste definizioni andranno riviste e eventualmente riconfermate o modificate, in relazione ai miglioramenti che si riuscirà a realizzare.
I partecipanti al patto di impegnano a ritrovarsi semestralmente per condividere il prosieguo del progetto e nominare a turno un coordinatore del patto.
I sottoscrittori del patto riconoscono il Forum dei Beni Comuni e dell’Economia Solidale come garante del percorso intrapreso.
La farina verrà ceduta con il marchio del mulino ma contro etichettata con il marchio del patto che assieme in assemblea verrà concordato.
I sottoscrittori del patto si impegnano a contribuire alle spese di gestione del progetto con una quota minima che verrà decisa nelle riunioni semestrali.
Questo documento non è inteso come accordo economico, ma come impegno fra le parti o patto di solidarietà, nello spirito dei contenuti e degli obiettivi del progetto “Patto della Farina”.
Ho letto e accetto i termini di questo patto.