Via Francesco Tomadini
30, 33100 Udine UD
Italia
Primo appuntamento di Conferenze su: “I PRECURSORI DELLA DECRESCITA” con Serge Latouche che illustra il pensiero di Jaques Ellul.
ProDES FVG – organo operativo del Forum per i beni comuni e l’economia solidale – in collaborazione con l’Associazione nazionale della Decrescita, organizza un ciclo di 12 conferenze nella nostra regione, dedicate ai precursori della decrescita: I. Illich, C. Castoriadis, Pp Pasolini, N. Georgescu-Roegen, ecc.
Primo appuntamento a Udine con Serge Latouche, che illustrerà il pensiero di Jaques Ellul.
Obiettivo dell’iniziativa: far conoscere il pensiero dei vari “precursori” al fine di intercettare persone disponibili a diventare promotori, nei diversi distretti della nostra regione, di Comunità di economia solidale, così come indicato dalla LR 4/2017 “Norme per la valorizzazione e promozione dell’economia solidale”.
Jaques Ellul
Storico delle istituzioni politiche, studioso della Bibbia e teologo protestante, sociologo e critico del sistema tecnico, Jacques Ellul (1912-1994) è uno dei principali precursori della decrescita. Maestro di Ivan Illich e ispiratore di José Bove, nei suoi scritti ha denunciato gli eccessi della società occidentale attraverso la critica della ragione geometrica e la denuncia del disvalore generato dal progresso tecnico e del fallimento della promessa di felicità della modernità, arrivando a teorizzare la riduzione del tempo di lavoro. “Non può esserci una crescita illimitata in un mondo limitato” è il messaggio dei brani scelti per presentare la figura del più grande contestatore della corsa senza freni della tecnica, il cui pensiero è illustrato in modo efficace in un saggio inedito di Serge Latouche.
Serge Latouche
Professore emerito di economia, SL è il maggiore teorico del pensiero della decrescita. Alle numerose opere pubblicate e tradotte anche in italiano si deve aggiungere la sua attività di giornalista per “Le Monde Diplomatique” e “Politis”.
Per la casa editrice Jaka Book ha curato la collana “I precursori della decrescita”.