Noi che da anni, seguaci più o meno espliciti del pensiero della decrescita, veniamo visti dal mondo degli “inquisitori sviluppisti” come eretici, siamo rimasti meravigliati nel leggere il programma di Future Forum 2016. Già il titolo : “5.0 Scenari di ricostruzione economica” è una promessa in larga parte mantenuta trovando nel programma personaggi quali Latouche, Bauman, Magnaghi e altri. Apprezzatissimo poi la chiusa alla presentazione del programma stesso … (di autore non citato):
«La crisi che ci troviamo a fronteggiare ha pieghe economiche, sociali, politiche, ma anche e soprattutto intellettuali. Non siamo semplicemente vittime di quella che qualcuno ha definito l’utopia del mercato o della Grande Trasformazione, ma soprattutto dell’incapacità di guardare al mondo con coraggio e occhi nuovi».
Certo, accanto ai nomi citati, abbiamo una serie di altri relatori che si richiamano più o meno esplicitamente alle teorie economiche mainstream, cercando così di salvare capra e cavoli. Ciò nonostante, apprezziamo lo sforzo e invitiamo il piccolo ma combattivo mondo dei decrescenti, degli obiettori dello sviluppo, dei promotori dell’economia solidale a partecipare agli incontri, segnalando che occorre iscriversi.