Una delegazione di una decina di operatori della provincia di Trento guidati dal funzionario Michele Tait è venuta a conoscere il progetto giovedì 10 novembre in una giornata non certo confortata dal bel tempo; con lui operatori dei Distretti dell’Economia Solidale del Trentino.
Il loro viaggio di studio ha prima visitato i campi a San Marco, in Comune di Mereto di Tomba, dove si coltivano varietà di grani antichi. “Pioveva e non abbiamo potuto soffermarci come avremmo voluto” ha sottolineato uno degli ospiti trentini.
Il gruppo poi si è spostato all’azienda dove si lavora la farina del Des nel mulino a pietra di Friul Bios a Galleriano di Lestizza. Gabriele Tavano ha illustrato il suo lavoro che conduce in completa autonomia e con i propri mezzi. Si occupa di tutte le fasi dalla semina in campo, alla cura della terra con tecniche agronomiche rispettose attente ad ogni fase del processo produttivo fino al confezionamento.
I prodotti principali consistono nelle farine macinate lentamente a pietra nel mulino, costruito con legni nostrani e con macine in granito naturale, all’interno della sede dove vi è anche il piccolo pastificio e lo spaccio a cui gli ospiti hanno attinto molti dei prodotti disponibili dopo la presentazione appassionata ed esauriente. I locali del mulino sono anche sede di magazzino delle granaglie del Des risolvendo così l’aspetto logistico dello stoccaggio dei grani dopo il raccolto.
Dopo esser stati ospiti della casa della vicinia di Variano di Basiliano per un amichevole scambio di opinioni e di attese reciproche si è consumato un pranzo a base di prodotti friulani e naturalmente assaggiato il gustoso pan dal Des. Infine, l’ultima tappa, nel primo pomeriggio, è stata la visita al panificio di via Ermes di Colloredo a Udine, dove il è stato illustrato il lavoro del forno dal panettiere. Alcuni membri del direttivo del Forum dei beni comuni del FVG hanno raccontato i necessari passi per giungere al suo funzionamento, e la breve storia dell’integrazione e delle aspettative create nel quartiere. Inoltre, sono state evidenziate le varie collaborazioni instauratesi con altri produttori, non ultima quella con il carcere di Trieste dove i detenuti utilizzano la farina del Des per realizzare prodotti da forno, venduti anche in panetteria.
Lucia Piani, professoressa dell’Università di Udine e membro del Forum dei beni comuni e dell’economia solidale del Friuli-Venezia Giulia, ha raccontato che: “L’attività precedente non era una semplice bottega, era un punto di riferimento, e noi abbiamo fatto in modo di costruire su una realtà già avviata. Gli abitanti del quartiere si sono accorti di aver riguadagnato uno spazio relazionale fondamentale che rischiava di andar perso”.
Il progetto è un percorso partito dalla coltivazione del frumento su terreni gestiti collettivamente, tramite la cooperativa agricola di comunità Des Friul di Mieç -dove Des sta per distretto di economia solidale-, fino al pane, per costruire una rete basata sui principi della sostenibilità sociale e ambientale e non solo delle logiche di mercato. Il Friuli-Venezia Giulia è infatti una delle poche Regioni, assieme all’Emilia-Romagna e alla Provincia autonoma di Trento, a essersi dotata, nel 2017, di una norma su questo tema.
Il gruppo di operatori trentini ha apprezzato molto la visita e ha invitato gli operatori friulani ad andare a trovarli. Tra i commenti anche l’invito a comunicare meglio al pubblico il progetto, che secondo loro merita di esser conosciuto diffusamente perché i valori su cui si fonda sono ben solidi. Infatti, un panificio storico della città di Udine che rischiava di chiudere, come sta succedendo in generale, ora ha una vita nuova come terminale di una filiera che va dai grani della cooperativa Friuli di mezzo, al mulino a pietra, fino al forno e coinvolge professionalità, volontari e consumatori del quartiere.