Il CSVFVG ha presentato un innovativo sistema on line per offrire o scambiare servizi gratuiti tra associazioni e per aiutarle a “fidarsi le une delle altre”. Il direttore Federico Coan: “è di una semplicità rivoluzionaria”.
L’”economia della condivisione”, forse più conosciuta come sharing economy, entra a sistema anche nel mondo del volontariato. Il Centro di servizio volontariato del Friuli Venezia Giulia ha appena lanciato “GLUO Liberi di collaborare” la piattaforma collaborativa pensata proprio per volontari ed enti del terzo settore.
L’iniziativa promuove un modo nuovo di “creare valore” nelle comunità, offrendo la possibilità di scambiare orizzontalmente servizi senza utilizzare denaro, secondo regole trasparenti e condivise. Grazie a GLUO si potrà da un lato condividere quello che si ha o si sa, dall’altro trovare ciò di cui si ha bisogno. Concretamente: un’associazione che ha organizzato un corso di formazione potrà mettere a disposizione eventuali posti liberi rimasti a volontarie e volontari di altri enti; chi ha un’aula che usa poco potrà condividerla con altre associazioni; più in generale, chiunque voglia sostenere il volontariato del proprio territorio potrà offrire sulla piattaforma le proprie competenze (ad esempio i professionisti che intendono fare prestazioni “pro bono” in modo sicuro e tracciabile).
“GLUO è di una semplicità rivoluzionaria, – spiega il direttore del Csv Federico Coan. – La realtà dei fatti è che le risorse a disposizione del volontariato (e non solo) sono limitate e continuare a ragionare per piccoli orticelli porterà il sistema al collasso: la via per la sopravvivenza e per lo sviluppo è la condivisione”.
Anche un banale fotocopiatore inutilizzato sei giorni su sette nella sede di una certa associazione, argomentano i promotori, “può essere motore di cambiamento se diventa risorsa condivisa”. Perché, al di là della necessità e convenienza concreta di ogni singolo scambio, “questa piattaforma on line, – prosegue Coan, – faciliterà on live, cioè dal vivo, anche le relazioni tra persone ed enti: questi, infatti, volendosi scambiare beni, servizi e competenze, dovranno anche incontrarsi e conoscersi, facilitando anche possibili collaborazioni, il lavoro di rete e il rafforzamento della comunità”.
È questa la sfida più grande del progetto: aiutare le associazioni a fidarsi le une delle altre, ad aprirsi ancora di più, in un momento storico in cui sono forti le spinte nella direzione opposta, quella dell’isolamento. Proprio per questo è stata scelta l’ape come simbolo del progetto: un grande esempio di collaborazione, ma anche un insetto nei confronti del quale si è persa confidenza, che talvolta spaventa immotivatamente, perché siamo meno abituati alla relazione.
Il nome GLUO deriva dall’Esperanto e significa “colla”. L’ispirazione definitiva per la scelta del nome l’hanno data le particelle subatomiche deputate allo scambio che, in virtù della loro funzione, sono state chiamate gluoni dagli scienziati.
GLUO, che è realizzata in collaborazione con il Forum regionale del terzo settore e CSVnet e con il supporto della Regione, è integrata con il Sistema informativo del CSVFVG (attualmente già popolato da 3.500 enti e 5.800 volontari): ben presto, attraverso la piattaforma, sarà possibile non solo utilizzare i servizi del Csv, ma anche “caricare” servizi propri o usufruire di quelli che altri utenti metteranno a disposizione. Dopo un periodo di rodaggio è prevista la creazione di una applicazione per semplificarne ulteriormente l’utilizzo.